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Non una foto qualunque

Chiamatela casualità, scherzo del destino o come preferite, però, talvolta, succede di imbattersi in qualcosa che in un preciso momento della propria esistenza sembra dirti "Finalmente! Ero qui ad aspettarti". Beh, sarà un po' romanzata, però a noi è successo proprio così e possiamo vantarci, con grande orgoglio, di promuovere il nostro progetto ImmortalArte a Staglieno con una foto che Walter Vogel, superbo fotografo tedesco, scattò al monumento genovese nell'ormai lontano 1964. Ma non fatevi spaventare dalla data: la foto ancora oggi è in grado di emanare uno straordinario fascino e proprio per questo motivo abbiamo osato dove in un primo momento non avremmo voluto farlo: chiedere al suo autore in persona la possibilità di poterla usare per impreziosire la nostra prima avventura cittadina. E il Signor Vogel, con enorme gentilezza, anche attraverso la Dott. Bettina Pageler, Responsabile dei Programmi Culturali del Goethe-Institut Genua, ha dato il suo consenso con grande entusiasmo. Per questo vogliamo ancora una volta ringraziarlo per la sua graditissima disponibilità, approfittando dell'occasione per fornirvi una breve biografia, con la speranza di far conoscere, a chi ancora non lo conoscesse, un artista che della nostra città ha dichiarato: "Genova è una città così affascinante, così particolare: un fotografo che non ne viene colpito non può ritenersi tale". Ah, per dovere di cronaca, la foto l'abbiamo "scovata" presso la mostra "Genua 1964-2014", che di recente si è tenuta grazie al Goethe-Institut Genua presso Palazzo Ducale: chi non l'avesse visitata ha perso una grande occasione per vedere Genova da un particolare punto di vista.

Walter Vogel, uno dei maggiori fotografi contemporanei europei, si dedica al mondo dell'arte a partire dai primi anni Sessanta. I suoi primi lavori consistono in ritratti di alcune delle più importanti personalità del mondo culturale europeo ed internazionale, tra cui la coreografa e ballerina Pina Bausch e Joseph Beuys.
Nel 1964 vince il World Press Photo Award e scopre Genova, città nella quale ritorna dopo esservi solamente transitato in auto nell'anno precedente. Quel passaggio, infatti, aveva suscitato in lui una grande curiosità, una curiosità che si sarebbe trasformata in un amore profondo e duraturo: Vogel vive la città, "camminandola", mescolandosi ai suoi cittadini e sembra mostrare una predilezione soprattutto per i suoi caffè. Della sua passione per Genova dichiara: "Non so spiegare esattamente cosa mi abbia colpito di Genova: è una questione di gusti, credo. C'è chi ama gli ampi spazi aperti e luminosi, altri invece, come me, prediligono la giungla metropolitana, il brivido di non sapere cosa si potrebbe incontrare dietro l'angolo. A Genova non ci sono tappe obbligatorie, si è liberi di seguire qualsiasi percorso".
Si allontana da Genova e gira il mondo, realizzando numerosi reportage, ma fa sempre ritorno nella città Superba, continuando a dedicargli sguardi che solo gli innamorati dei primi tempi sanno fare: uno sguardo discreto e non invasivo che riesce però a spingersi nelle pieghe più intime della vita quotidiana cittadina. Realizzando, così, nell'arco di cinquant'anni, per tutti i genovesi una grande opera d'arte sui generis: il ritratto della loro città attraverso lo scorrere degli anni.
"Per qualsiasi fotografo curioso è un piacere immergersi nei caruggi genovesi. È un po' come spiare la città da dietro le quinte. Per le stradine del capoluogo ligure c'è un'atmosfera che non si può trovare altrove, una combinazione unica tra la scenografia costituita dal centro storico e le persone che lo abitano e lo vivono quotidianamente".

 

La foto sarà visibile all'interno della mostra "ImmortalArte a Staglieno", dal 25 gennaio al Tempio Laico del Cimitero Monumentale di Staglieno. Maggiori informazioni sul calendario degli allestimenti a questa pagina.